mercoledì 12 ottobre 2011

L'insostenibile peso di essere portabandiera...

C'era una volta un ruolo tanto agognato, quello del portabandiera alle Olimpiadi. Per un atleta, qualsiasi atleta, avere la possibilità di poter guidare la propria rappresentativa durante a sfilata degli atleti ai Giochi Olimpici è un sogno che si coltiva fin da bambino, e che in pochi sono riusciti a coronare. E poi c'è che questo ruolo non lo vuole recitare, perchè "il calendario Olimpico è penalizzante: la sfilata olimpica dura mezza giornata e sette ore sulle gambe non si recuperano facilmente" [fonte www.sportmediaset.it]. A pronunciare queste parole è stata Federica Pellegrini, la quale ha poi aggiunto che sarebbe molto felice se il ruolo toccasse a Valentina Vezzali per ciò che a fatto per lo sport italiano. Certamente non una dimostrazione di stile, per una che dello stile (libero) ha fatto la sua ragione di vita. Io non sono un estimatore della donna Federica Pellegrini (pur riconoscendole il suo status di Fenomeno nel nuoto), e ho sempre pensato che un bagno di umiltà potesse non guastarle: già, perchè nessuno aveva comunque parlato di lei come portabandiera (l'argomento non era stato ancora preso in considerazione dai vertici federali) , e soprattutto questo deve essere un onore e non un peso o, per dirla con le parole di Petrucci "non deve essere una via crucis".
Che quello della Pellegrini sia stato un furbo mettere le mani avanti per evitare polemiche o discussioni? O per fare comunque parlare di sè? 
Sia quel che sia, ne esce ancora una volta sconfitta sul piano dell'immagine.
My two cents.

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