domenica 23 ottobre 2011

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è difficile dare un titolo, trovare le parole. Ci proverò, a caldo, ancora mentre tremo dallo shock. Marco Simoncelli è morto stamattina a Sepang in un terribile incidente di corsa. Ero in camera mia a vedere la finale del rugby quando entra mio padre, con una faccia mesta e mi dice testuali parole: "Mi sa che ci siamo giocati il Sic". Lui, a terra, immobile e senza casco. Un'immagine terribile e che francamente lascia poco alle speranze. La vita non è un film, e nemmeno un cartone animato, dove i personaggi dopo botte terribili si rialzano al massimo con un occhio nero.
Non mi sono ancora ripreso dalla tragedia che ha colpito Wheldon la settimana scorsa in Indycar che subito un'altra nuvola nera si abbatte sul motorsport.
E stavolta, quella bastarda vestita di nero si è portata via un ragazzo di 24 anni, i suoi riccioli, il suo "diobò" divenuto un vero e proprio marchio di fabbrica, la sua voglia di correre e divertirsi in barba al pericolo e al rischio, sempre dietro l'angolo in questi sport.
Non trovo parole per descrivere quello che è successo, lo shock e l'incredulità e troppa, non riesco a pensare che l'ultima immagine di Sic sia stata quella di lui sorridente che pubblicizza il suo sito poco prima della partenza della gara, della sua ultima gara.
Ciao Marco, ci mancherai!

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