lunedì 12 settembre 2011

Vado o non vado? Il ridicolo balletto della MotoGP...

Vado o non vado? Massì dai, vado. No, io non ci vado. Però, tutto sommato...ci vado!
Motegi, il gran premio della discordia. Il 2 ottobre p.v. la MotoGP dovrebbe andare a correre a Motegi, Giappone. Il circuito si trova a circa 150 Km da Fukushima e alcuni piloti, fra cui Valentino Rossi, hanno avanzato l'ipotesi di non recarsi sul circuito giapponese: troppo alto il rischio collegato alla presenza di radiazioni nell'aria. Il gioco non vale la candela. Ma, si sa: Pecunia non olet. E soprattutto, manda avanti la baracca. E così il Gran Premio deve essere disputato, costi quello che costi. La gente vuole lo spettacolo, i gladiatori nell'arena. 
La Dorna preme per andare, le case costruttrici premono sui piloti, i piloti chinano la testa e obbediscono. Altri, non si sbilanciano, sperando che forse la risposta cali dall'alto o che un altro terremoto tagli per loro la testa al toro. Si era anche paventato di spostare la sede del GP da Motegi a Suzuka, ma la soluzione è decaduta subito: troppo pericoloso il circuito, abbandonato dalla MotoGP proprio dopo la morte di Daijiro Kato in quella maledetta domenica del 2003.
Motegi, si diceva. Domenica prossima si trasferirà l' il circus della Indycar americana; a loro non è venuto nemmeno il minimo dubbio, si corre e basta.
Da più parti si sono levate voci contro i piloti della MotoGP, accusati di essere bimbi viziati: mi accodo, ma solo in parte. Questo mio giudizio deriva non tanto dal fatto che alcuni non se la sentano di andare: è una scelta più che lecita e comprensibile. Va bene prendere i soldi, ma la salute vale più di ogni cosa. 
Ma c'è una cosa che non mi piace: l'ignavia di questa gente, l'incapacità di prendere una decisione senza venire condizionati dall'esterno, dalle pressioni delle case, dalle scelte altrui. Tutti quelli che corrono in MotoGP sono ragazzi adulti e vaccinati, dotati di cervello e quindi in grado di prendere la decisione che ciascuno ritiene la più giusta. Che si abbiano le palle di dire: "Vado perchè è il mio lavoro ed è giusto così" oppure "Non vado. La salute viene prima di tutto".
Ma, per favore, basta con questo ridicolo balletto del potere!  

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