lunedì 5 settembre 2011

Lunga vita a quei pazzi degli americani!!

Lo ammetto: sono un fanatico della Indycar Series, la F1 americana. Mi ha conquistato subito, fin dalla prima gara che ho visto, così un po' per caso mentre facevo zapping alla ricerca di qualcosa di interessante da accompagnare al mio kebab con patatine domenicale. Francamente non ho mai avuto una grande passione prima, mi risultava difficile capire cosa ci fosse di divertente nel vedere le macchine sfrecciare negli ovali, oppure sfiorare i muri in budelli cittadini chiamati con coraggio circuiti! Ma quella sera, l'illuminazione: vuoi vedere che quei matti degli americani hanno pensato una serie automobilistica che mi faccia finalmente divertire, vista l'imbarazzante monotonia dei GP della ben più blasonata F1??
Poche regole e semplici: macchine tutte uguali, zero elettronica, niente servosterzo, niente diffusori, kers, ali mobili e altre diavolerie che fanno la gioia degli azzeccagarbugli che devono verificare la regolarità delle vetture. E soprattutto la genialata: la possibilità di riavviare l'auto in caso di spegnimento, i punti per tutti quelli che arrivano al traguardo, i bonus per la pole, il giro veloce e i giri condotti in testa. E poi che dire dei pit-stop di massa quando ci sono gli incidenti? Quindi, venti macchine che rientrano tutte assieme ai box, traiettorie che si incrociano, contatti sempre dietro l'angolo! E ancora: avete mai visto un pilota, che è stato buttato fuori dall'avversario, aspettare a bordo pista il passaggio successivo dello speronatore folle e fargli segno che è tutto matto? (si veda ad esempio la gara di Toronto, Kanaan e Briscoe!)
Se pensate di aver visto o sentito tutto, ecco il meglio: essendo le corse molto tirate, il pericolo dell'incidente è sempre dietro l'nagolo. Bandiere gialle, safety car in pista e...a un certo punto sbucano da chissà dove un paio di camioncini per la pulizia delle strade, tipo quelli che quotidianamente vedo sulle strade di Milano; a volte anche un trattore. 
Confesso che mi ha lasciato decisamente allibito veder questi mezzi in pista mentre le auto, incolonnate dietro alla safety car, si dovevano pure preoccupare di dribblarli! Si, perchè la corsa nel frattempo continua, mentre i trattorini e i camioncini fanno il loro dovere! A sto punto, ho pensato, una pagina fan su Facebook se la meritano!
Ora la Indycar è diventata per me un appuntamento fisso e imperdibile; e ogni volta che vedo una gara, non posso fare altro che esclamare: "Sono pazzi questi americani!" 


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