Le lacrime di una ragazza irlandese sugli spalti di Parigi è l'immagine simbolo della giornata sportiva di oggi. Piange perchè la partita di rugby Francia-Irlanda è stata rinviata causa ghiaccio. Non so quanto possa essere consolante che certe cose non accadono solo in Italia, ma anche in paesi che magari erano in prima fila nell'irridere l'Italia. Ma non è questo il punto: resta da chiedersi per quale motivo si perseveri nel portare avanti certe scelte in nome di un business che rovina lo Sport e che va a scapito dei veri appassionati. Come la povera ragazza irlandese, la quale avrà atteso chissà quanto l'opportunità di poter assistere dal vivo a una partita di rugby e che non ha potuto per via di una decisione assurda. Ora, lungi da me voler fare del populismo; ma alcune domande sorgono spontanee. Dato che non è una novità dell'ultimo secondo che alla sera le temperature scendono sotto lo zero e dato che è risaputo che il campo dello Stade de France non è dotato di serpentine di riscaldamento, per quale motivo perseverare nel voler giocare una partita alle nove di sera? Ma soprattutto, perchè annunciare il rinvio della partita solo all'ultimo momento, dopo che l'intero pubblico è entrato allo stadio e le squadre erano pronte per giocare? Salvo cataclismi improvvisi, l'impraticabilità del campo non è un fenomeno che si realizza in pochi secondi. Nella pur disastrata Italia, il rinvio delle partite viene se non altro deciso con abbastanza anticipo.
Agendo in questo modo invece si è mancato di rispetto alla gente che aveva acquistato il biglietto, sobbarcatosi al trasferta e relativi corsi, ai giocatori. Con questo non voglio dire che si doveva giocare: giocare su un campo come il marmo, per giunto in uno sport di contatto quale è il rugby, è troppo pericoloso e su questo non ci piove. Solo, bastava un minimo di avvedutezza in più e tutto sarebbe andato a posto. Il fatto che il biglietto rimanga valido per il recupero della partita (ci mancava anche il contrario!) resta ben magra consolazione, soprattutto per i tifosi irlandesi, i quali devono pagarsi nuovamente per intero il viaggio, volo e albergo compresi.
D'accordo il detto business is business, ma si faccia in modo che esso non sia a scapito di chi nello sport ci crede; si faccia in modo che questo business possa essere garantito: si prenda l'esempio della Germania, dove si è giocato a calcio malgrado una temperatura di -13 gradi!! O in Inghilterra, dove una fitta nevicata non ha impedito che si disputasse la partita del Manchester City!
Ci vuole poco...
Stupisce comunque in questo caso specifico l'incompetenza e la superficialità del comitato organizzatore del Sei Nazioni e della federazione internazionale, nonchè la mancanza di un impianto di riscaldamento del campo in uno stadio come quello di Parigi. Non si sa quando la partita verrà recuperata, resta comunque la delusione. Anche per me semplice appassionato da poltrona...
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